Valvole di ritegno: principi di funzionamento, normative e modelli. Il catalogo di Gnali Bocia.
Le tipologie di valvole di ritegno
Le valvole di ritegno, o di non ritorno, sono componenti fondamentali all’interno dei circuiti, soprattutto per i circuiti idraulici, in quanto consentono il flusso in una sola direzione, evitando problematiche quali:
- reflusso delle tubature di mandata delle pompe;
- svuotamento dell’impianto in caso di arresto o blocco delle pompe.
La progettazione e la scelta corretta dei materiali sono fondamentali per evitare guasti e malfunzionamenti. Tra i principali vi sono:
1. trafilamento: il disco e la sede non presentano un accoppiamento perfetto ma vi è un gioco tra le due parti dovuto all’usura;
2. bloccaggio: il disco e la sede hanno un accoppiamento errato generando interferenza a causa dell’ossidazione di uno dei componenti che aumenta di dimensione e non riesce più a ruotare correttamente.
Come intuibile dalle problematiche sopra esposte, non è sufficiente una fase preliminare accurata, ma sono necessarie continue operazioni di manutenzione preventiva per agire tempestivamente e per evitare che vi siano rotture con conseguenti disagi per le utenze connesse con tale sistema.
Le differenze tra le valvole a ritegno
Esistono tipologie diverse di valvole a ritegno che si differenziano sia per la conformazione che per il funzionamento di base. I quattro modelli più diffusi sul mercato sono:
A. valvole a clapet (o a battente): sono caratterizzate dalla presenza di un battente che si solleva al passaggio del fluido consentendo una sola direzione di flusso. Un ruolo fondamentale è svolto dalla molla che permette la chiusura quando la portata cala o si interrompe, anche improvvisamente;
B. valvole a ugello di Venturi: sono studiate appositamente per evitare i colpi di ariete. Il meccanismo è basato su una molla ad azione tempestiva coadiuvata da una corsa dell’otturatore ridotta che limita al minimo le oscillazioni e le vibrazioni e consente un ritegno efficace;
C. valvole a farfalla: sono caratterizzate da un otturatore circolare con asse perpendicolare a quello del tubo su cui sono installate. Non è adatta alla regolazione perché in caso di chiusura o apertura incompleta si presentano forti turbolenze e perdite di carico localizzate che vanno a ridurne l’efficacia di funzionamento;
D. valvole a membrana: la chiusura è garantita tramite la pressione esercitata sulla membrana che va a chiudersi sul corpo valvola. Il grande vantaggio di questa tipologia è che vengono ridotti al minimo gli “spazi morti” e gli sbalzi di corrente sono controllati, evitando le problematiche connesse.
A prescindere dal modello, le normative che stanno alla base della progettazione, costruzione e messa in opera delle valvole di ritegno sono le normative riguardanti le valvole per la fornitura di acqua, ovvero la UNI-EN 1074-1, che indica i principi generali, e la UNI-EN 1074-3, che entra maggiormente nello specifico. Tali regolamentazioni individuano sia i requisiti di idoneità per l’impiego che le prove e le verifiche che devono essere svolte per certificarle correttamente.
16/11/2021
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